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L'Atene neoclassica: cenni storici

Atene, divenuta la nuova capitale della rinata nazione greca nel 1834, fu da subito interessata da un importante fervore archeologico, urbanistico ed architettonico. Tanti furono i grandi architetti che da tutta Europa contribuirono con entusiasmo ed amore alla rinascita della città, ridandole quel eleganza ed autorità che, secoli di abbandono e di oppressione da parte dell'impero ottomano, le avevano tolto. Si iniziarono dunque a segnare grandi arterie, ad ideare grandi piazze e a costruire palazzi istituzionali in stile neoclassico (molto in voga all'epoca). Palazzi che da subito presero un impronta strettamente ateniese, con quelle forme eleganti ed armoniose tipiche dell'arte classica greca. E' così che nacque lo STILE NEOELLENICO, stile questo che caratterizzò tutta l'architettura ateniese del XIX secolo e dei primi decenni del XX.

Alla fine del 1800, Atene si era così trasformata, da quel piccolo borgo di casupole di inizio secolo che andavano arrampicandosi sui pendii dell'Acropoli, in una bella, elegante e ricca cittadina con palazzine neoclassiche, parchi, grandi viali alberati ed importanti palazzi come quello reale, quelli della così detta "trilogia ateniese", lo Zapion e molti altri. Atene era così diventata un vero gioiello dell'epoca!

Purtroppo però, le due guerre mondiali del '900 e la fallimentare tentata riconquista di Costantinopoli da parte del governo greco nel 1922, costarono molto caro alla città, che ne risentì profondamente. Infatti furono centinaia di migliaia i profughi greci (provenienti dalle colonie dell'Asia Minore distrutte dai turchi), che in pochissimo tempo si rifugiarono ad Atene insediandosi (per necessità di spazio) in molte strutture pubbliche. Tra queste troviamo alcuni dei grandi alberghi e teatri dell'epoca che vennero perciò precettati ed utilizzati come pubblico dormitorio. Un simile improprio utilizzo però portò presto queste strutture ad un profondo degrado che, complice anche la scarsa disponibilità economica dell'epoca, non poterono essere mai più recuperate e vennero quindi definitivamente abbattute pochi anni più tardi. Per questa ragione la città perse persino il suo bellissimo teatro comunale, che a tutt'oggi non risulta ancora ricostruito.

Passati gli anni bui tra le due guerre mondiali ci fu, tra gli anni '50 e '60, una forte crescita economica che portò ad un rapido grande sviluppo urbano. Furono milioni i greci che abbandonarono le campagne per stabilirsi nella capitale in cerca di lavoro. Ma un così rapido sviluppo non diede tempo alla città di prepararsi adeguatamente con un piano regolatore, dando così vita ad una sua incontrollata enorme estensione e ad un conseguente assalto edilizio nei confronti anche del neoclassico centro storico.

Centro storico che vide, in quegli anni di grande fervore economico e voglia di modernità, la demolizione di diverse palazzine d'epoca per far posto a grandi palazzi, sedi di uffici ed istituzioni. Palazzi che oramai ne caratterizzano in parte il suo aspetto contemporaneo, facendogli perdere quell'armonia di stile che aveva acquisito a fine '800 ma dando il via al tempo stesso ad una nuova Atene, più matura, più ricca e capace oggi di regalarci interessanti e piacevoli contrasti tra vecchio e nuovo, tra antico e moderno.